15 novembre 2019

L'Anno della Tigre: recensione di Nino D'Antonio

Nel 2010, quando pubblicai L'Anno della Tigre, una raccolta dei miei quadri (e dei testi ad essi allegati) fino a quegli anni, Antonia, una cara amica di Napoli, mi propose di sottoporre questo lavoro ad un suo autorevole conoscente: Nino D’Antonio, napoletano, ex docente di Letteratura italiana all’Università di Napoli, scrittore, giornalista che ha dato alle stampe una trentina di libri tra narrativa e saggistica, oltre ad aver ricevuto nel corso della sua lunga carriera numerosi riconoscimenti e premi giornalistici. Non ebbi mai il piacere di incontrarlo personalmente, e purtroppo ci scambiammo solo alcune "non facili" parole al telefono, in quanto prima di pubblicare la sua recensione nel mio libro io dovetti per forza rettificare un suo breve concetto espresso (troppo in antitesi con il reale processo da cui partiva il mio dipingere), e lui (giustamente fiero ed orgoglioso napoletano) per un malinteso non comprese del tutto le mie intenzioni. Tuttavia ciò che scrisse (e l'ho ripreso ora dopo molti anni) ha in sé elementi alquanto interessanti e veri per me, considerando che non ci siamo mai conosciuti e visti, e che lui scrisse il pezzo con maestria solo dopo aver visto le foto dei miei quadri e letto i testi che sempre li accompagnano. Analisi, pensieri e considerazioni sul mio (non falso) modesto lavoro, che io mai avrei potuto scrivere. Il testo è rimasto chiuso in quel libro, visto, letto e comprato da pochissime persone, ovviamente, per lunghi anni, e credo valga la pena, anche solo per riconoscere i meriti dell'autore, riproporlo qui. Eccolo:
La pittura di un vagabondo
 “…. fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza…”.
E’ l’Ulisse di Dante il solo modello al quale credo sia riconducibile il vagabondare di Eliseo Oberti. I riferimenti a Bruce Chatwin o a Hermann Hesse, che pure vengono spontanei, risultano a ben vedere più tranquilli, direi più pigri rispetto all’inappagata tensione di Eliseo. Per il quale, il viaggio – che ha solo una data di partenza, aperto com’è al richiamo di qualunque tentazione – è uno stato di necessità, un bisogno fisico, che si fa sofferenza appena l’uomo prende stanza da qualche parte.
Così non ci sono – e non possono esserci – legami di sorta, ma solo questo profondo bisogno di andare per il mondo. Non importa dove e come, ma solo andare. Spesso verso mete estreme con mezzi che ai non viaggiatori possono apparire altrettanto estremi.
Ma non è l’avvincente e sofferto vagabondare di Oberti a interessarmi. Quanto le imprevedibili facce della sua personalità, che se vive il viaggio come scopo primario dell’esistenza, sa narrare egregiamente di questi suoi avventurosi itinerari, in fortunati libri. E ancora: scrive poesie e canzoni, e infine dipinge. Tutto per diletto, per passione, perché nella sua essenza rimane soltanto un viaggiatore.
Eppure, i quadri che ha messo insieme (al di là delle sue severe, o provocatorie, considerazioni: “non so dipingere”) meritano un’attenta lettura. Che risulta tanto più intrigante e suggestiva per i versi che di volta in volta accompagnano l’opera. Una sorta di ambientazione del dipinto, di ricerca e sintesi delle emozioni (e dei pensieri) da cui è nato - o meglio a cui è giunto -, una chiave di lettura che è solo un’ipotesi fra le tante possibili che il testo e il quadro suggeriscono.
Da un viaggiatore che affronti la tela, il paesaggio è quasi d’obbligo. Reso a tutte le latitudini e in tutte le stagioni. Animato o deserto, ma comunque ispirato a un topos, e sempre teso a rappresentare la bellezza della natura e del territorio. Nella pittura di Eliseo Oberti non c’è il paesaggio e non c’è l’impegno a realizzare qualcosa che sia accattivante, ovvero il quadro “ruffiano” che piaccia a tutti.
I motivi ispiratori appaiono essenzialmente cerebrali, intellettivi, ma dietro il dipinto c’è un flusso inconsapevole e inconscio, un groviglio di pensieri che durante il lavoro stesso si canalizzano in un’idea che Eliseo trasforma in immagini. Ed è qui – a mio avviso – il valore e il senso del suo dipingere. Nella capacità di passare da una spinta inconscia ad una razionale, da un flusso interiore ad una resa emotiva, che è come dire viaggiare dal centro di sé fino al cervello e al cuore, dall’energia pura della creatività alla ragione e alla fantasia.
Si dirà che ogni forma d’arte, che sia veramente tale, vive di questi transfert ma in genere si tratta di contenuti che hanno già in sé una naturale tendenza all’immagine, cosa poco ricorrente nelle tele di Oberti. Penso ad Anima nativa (ispirata alle violenze subite da molte etnie); a Il giardino dell’anima (con il suo incipit: Non amo le religioni); a Natura felina; a La realtà si colora dei pensieri. E ancora: L’energia del caos; Gli artigli della mente; Fiori dal nulla. Una rosa di quadri ai quali fanno da contraltare quelli ispirati alla donna e agli affetti più intimi. Una sorta di pausa, che i versi introducono con rara sintonia.
E passiamo al linguaggio, con il quale queste tematiche sono rese. Eliseo non può valersi di quel mestiere che consente in ogni caso di superare l’impasse di un quadro ma direi che proprio qui è da ricercare il meglio dei suoi lavori. Nell’immediatezza della rappresentazione, senza il sapiente uso di quei filtri accademici che finiscono spesso per uniformare anche l’ispirazione più fresca ed anarchica.
E’ un requisito, questo, al quale aggiungerei la coscienza (e l’umiltà) di chi sa di trasferire sulla tela un mondo che non è il più congeniale a questo tipo di espressione. E di farlo attraverso una ricerca cromatica, attenta ed equilibrata, dove spesso è il tono più che il colore a contribuire al felice esito del dipinto.
Così le opere riescono a proporsi con una loro sicura autonomia, rispetto al contesto di una vita all’insegna dell’avventura, della quale conservano tuttavia il fascino e la suggestione".








Altri link dell’autore:

Il canale in You Tube dove trovare tutti i minivideo di Gentleman Gipsy:

La pittura:

Le foto di“pop art”: curiosità, stranezze e poesia del mondo come lo vedo io:

I libri pubblicati:

11 novembre 2011

Eliseo Oberti, nato a Bergamo nel 1962, fin dagli anni dell’adolescenza percorre in autostop e in motocicletta quasi tutta l’Europa fino in Egitto. Viaggia e compie un centinaio di immersioni subacquee tra il Mar Rosso e i Caraibi, tra l’Oceano Indiano delle Maldive e delle Seychelles e il Pacifico delle lontane Isole Figi, dalla Barriera Corallina Australiana fino alla Polinesia Francese. Sperimenta l’avventura nel cielo con il paracadutismo in caduta libera e il parapendio, e nelle acque impetuose con il torrentismo e il rafting. Le sue personali scelte di vita lo portano presto ad innamorarsi del viaggio prolungato, una dimensione da cui non si torna più indietro. Dopo una permanenza di sei mesi in Inghilterra nel 1993 riprende il cammino nel 1999 con un viaggio di sei mesi che tocca la Nuova Zelanda, le Isole Figi e l’Australia. Da quella esperienza nasce il suo primo libro Il passaggio giusto al momento giusto (2001), un diario di viaggio attraversato da una complicata storia d’amore. Nel 2002 vende tutto ciò che possiede e parte per il viaggio di due anni narrato in VagaMondo (2008), che lo porta dall’Alaska alla Terra del Fuoco per arrivare fino al Sud-Est Asiatico. E’ il lungo racconto di un’esplorazione geografica e culturale ma anche sensuale, nata dagli incontri, dagli sguardi, dalle seduzioni di un attimo. Nel 2007 salpa da Panama con un catamarano per arrivare alle Isole Galapagos e alle Isole Marchesi, fino a raggiungere Tahiti con un viaggio in mezzo al Pacifico che dura quattro mesi. Con alle spalle le più diverse professioni e molteplici interessi, resta nella sua essenza un viaggiatore, un “vagabondo” appartenente a quella famiglia di anime così amata da scrittori come Hermann Hesse e Bruce Chatwin, un essere umano dallo spirito nomade costretto troppo spesso a vivere in modo stanziale. Fino al prossimo viaggio.
Dal 2010 vive e viaggia da fulltimer a bordo del Wanderer, il suo amato camper, tra Marocco, Spagna, Portogallo, Francia e Italia, lavorando quanto, come e dove può. Il suo blog di viaggio è Gentleman gipsy v. http://gentlemangipsy.blogspot.com/)

3 aprile 2009

"ECCO UN ARTISTA CHE ACQUISTA NOTORIETA'...
DAVANTI A LUI SI DISTENDE UN FUTURO LUMINOSO...
EPPURE TUTTO CIO' NON LO LUSINGA...
SENTE CHE POTREBBE FARE DI PIU'.
SENTE CHE FINORA NON HA DATO MAI VERAMENTE SE STESSO,
CHE FINORA HA DIPINTO SOLO COME PARLANDO
IN UNA LINGUA STRANIERA.
ORA NON CE LA FA PIU'.
ORA, SOLO ORA, SENTE CIO' CHE FA DI UN ARTISTA
UN ARTISTA: LA FORZA DI MOSTRARE SOLO IL SUO
MONDO INTERIORE CHE, PRIMA DI LUI, NON E' MAI STATO
E CHE, DOPO DI LUI, NON SARA' MAI PIU'.
QUESTO E' CIO' CHE VUOLE:
VUOLE DIVENTARE SE STESSO...
FINCHE' NON HA ELIMINATO OGNI TRACCIA DI
ESTRANEITA', FINCHE' NON SI E' PROCURATO
TUTTI I MEZZI NECESSARI PER ESPRIMERSI E,
ALLA FINE, NON E' DIVENTATO ALTRO CHE
ARTISTA DI SE STESSO..."

Hermann Bahr su Gustav Klimt (1862 -1918)
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NON “SO” DIPINGERE MA DIPINGO.
HO COLMATO IL VUOTO LASCIATO
DA CHI LO “SAPEVA” FARE
MA NON LO FA PIU’
QUESTO LAVORO
E’ DEDICATO A TUTTI LORO
PERCHE’ POSSANO
RITORNARE PRESTO
A CASA

E.O.
Nell’attesa di riprendere il viaggio ho percorso altri sentieri senza una meta chiara. Il viaggio nella mia creatività è diventato così l’errare del vagabondo che gode del cammino cercando di non pensare con troppa ansia al futuro.
Il timore di non essere all’altezza, quello del giudizio altrui e la ricerca del consenso sono stati “quasi” superati tanto da riuscire ad accettare anche le tappe meno “belle” e proporle semplicemente come parte del mio cammino interiore e artistico di questi anni. Perché proporre un’opera artistica solo in quanto esteticamente seducente da essere più facilmente apprezzata? E’ una domanda che ha un senso quando dietro la presunta “non-bellezza” ci sono significati e valori da scoprire. Un amico fotografo un giorno mi disse “Non voglio sempre che le mie foto siano troppo belle perché l’osservatore rischia di fermarsi alla loro bellezza senza comprenderne il significato profondo”.
L’artista che vuole abitare in me e che anela alla bellezza impara ad accettare i limiti come un patrimonio della propria umanità da offrire agli altri.
A volte la creatività si spegne per lungo tempo. A volte si riaccende. La vita di tutti i giorni non sempre favorisce l’espressione creativa e artistica che, per nostra fortuna, è un bisogno profondo dell’anima svincolato dalle abilità tecniche che invece si possono acquisire. Amo la creatività quando, dopo lunghi periodi di “siccità”, ritorna timidamente a farsi sentire e reclama il suo esistere a prescindere dalle mie capacità espressive, così prendo il pennello e inizio, senza avere la minima idea di cosa uscirà dalle mie mani.
Qualcuno la chiama “pittura psichica” ed io credo sia il desiderio creativo allo stato primordiale, un flusso d’inconsapevolezza, lo stesso che mi fa iniziare a scrivere poesie o canzoni senza sapere a priori quale sarà il risultato finale ed il suo significato.
Spesso ciò che scriviamo o dipingiamo resta nel cassetto. Una sorta di pudore ci impedisce di portare alla luce ciò che abbiamo fatto, come se fosse un atto di presunzione e orgoglio. Credo piuttosto che, se non lo facciamo, manchiamo di quella briciola di autostima in più che permette di proporci agli altri e di condividere ciò che noi amiamo fare. Gli altri potranno accogliere o respingere, incoraggiare o spegnere i nostri entusiasmi ma questo fa parte del gioco.
Anni fa lessi un libro che insegnava a scoprire e sviluppare il proprio io creativo, e dava qualche suggerimento su come ascoltare e far crescere l’artista che è in noi. In quel libro c’è una frase che ho sempre davanti a me quando dipingo:

Energia dell’universo, io mi occupo della quantità, tu occupati della qualità

Così mi metto all’opera e, qualunque possa essere il risultato e in qualsiasi modo sia giudicato da me o dagli altri, sappiate che mi diverto.
Ho sempre avuto difficoltà a separarmi dai miei quadri. Nell’atto di regalarli o venderli sento di dare una parte di me stesso che non ritornerà più. Con il tempo ho capito che l’energia deve circolare e anche un dipinto desidera avere una vita indipendente, come un qualsiasi figlio desideroso di iniziare a camminare da solo per il mondo. C’è un prezzo a tutto. Se non altro il loro andarsene dal nido mi permette di acquistare altri colori per continuare a mettere sulla tela bianca quello che mi esce da dentro e che reclama il suo posto in questo pianeta.

2 aprile 2009



LE ALI DELLA LIBERTA' (2014)
Tecnica mista su tela 80x60

LE ALI DELLA LIBERTA’,
SEMPLICI E POVERE,
A VOLTE SOLITARIE,
NATE ANCHE DALLA SOFFERENZA,
FANNO VOLARE IN ALTO.
TUTTO L’ORO DEL MONDO
NON LE PUO’ COMPRARE.
TANTI LE DESIDERANO,
POCHI SONO  DISPOSTI
A PAGARNE IL PREZZO



(Proprietà di Michela Oberti e Stefano Triboulet)

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SE SONO ROSE
(Tecnica mista su legno 70x61)
HO SEMINATO.
NON SONO CERTO SE HO SEMINATO BENE O MALE, MA L'HO FATTO.
ATTENDO IL RACCOLTO E, SE NON ARRIVERA' COME SPERO,
RICONOSCERO' E ACCETTERO' I MIEI ERRORI ?
HO SEMINATO E IL LAVORO NON E' ANCORA TERMINATO.
SE SONO ROSE, FIORIRANNO.

(Proprietà di Valentina Viotti)

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AUTUNNO DI UNA CIVILTA' (2010)
Tecnica mista su legno 62x70

DECADENZA DELL'IMPERO,
IRRIGIDIMENTO DELL'AUTORITA',
STASI CREATIVA,
BUIO DEGLI IDEALI,
INVASIONI BARBARICHE,
FOGLIE MORTE.
L'AUTUNNO DI UNA CIVILTA'.



(Proprietà di Mario Cassinelli)

NEW YORK STATE OF MIND (2010)
Tecnica mista su tela 50x40

RICORDO LA TUA MUSICA,
GLI OCCHI MAI INCROCIATI
DELLA GENTE CHE CORRE,
LE PROFONDE GOLE TRA I GRATTACIELI
E LE TUE ALTEZZE.
LA SENSAZIONE DI AVERTI SEMPRE CONOSCIUTA,
L'IMPRESSIONE CHE NON TI CONOSCERO'
MAI ABBASTANZA.
(Proprietà di Mario Cassinelli)
IL SACRO FUOCO (2010)
Tecnica mista su tela 40x50

QUANDO COMBATTERAI PER UN IDEALE E CONTRO UN SOPRUSO
NON PER TUO DIRETTO VANTAGGIO MA A FAVORE DEGLI ALTRI,
SAPENDO CHE IL PREZZO PIU’ ALTO SARAI TU A PAGARLO.
QUANDO PER FARE UN VIAGGIO E CONOSCERE
LA GENTE E IL PIANETA IN CUI SEI NATO
VENDERAI TUTTO CIO’ CHE POSSIEDI E NIENTE E NESSUNO POTRA’ FERMARTI.
QUANDO SCRIVERAI UN LIBRO E RIMARRAI SVEGLIO PER MESI
FINO A TARDA NOTTE PER RIUSCIRE A TERMINARLO.
QUANDO METTERAI NERO SU BIANCO LE TUE POESIE O LE TUE CANZONI CHE NASCERANNO DAL FLUSSO DELLA TUA ANIMA, ANCHE SE FORSE NESSUNO LE LEGGERA’ O LE ASCOLTERA’ MAI.
QUANDO DIPINGERAI I TUOI QUADRI CON MILLE COLORI
E RISCHIERAI LA FAME PUR DI VIVERE DELLA TUA CREATIVITA’.
QUANDO LA TUA VITALE PERSISTENZA APPARIRA’
AGLI OCCHI DEGLI ALTRI SOLO CIECA TESTARDAGGINE,
IN QUEL MOMENTO CAPIRAI COSA SIGNIFICA AVERE DENTRO UN SACRO FUOCO.
CHE ALLORA LE ROSE POSSANO FIORIRE INTORNO A TE,
E CHE IL TUO MONDO SI TINGA DI ORO.



(Proprietà di Manuela Midali e Stefano Bianchi)


SOGNI DI DONNA (2009)
Tecnica mista su tela 50x40

SOGNA DONNA, SOGNA.
SOGNA DI TERRE LONTANE
DOVE VIVERE INCONFESSATI DESIDERI.
SOGNA DOLORI SEPOLTI E SMARRITI AMORI.
SOGNA DONNA, SOGNA VITE ALTERNATIVE,
INTRECCI DI ABBRACCI IN ESPERIENZE PROIBITE,
SOGNA GLI AFFETTI NEGATI E LE TEMUTE VIOLENZE.
SOGNA DONNA, SOGNA TEMPI MIGLIORI
E AMORI PIU’ VERI.
(Proprietà di Mario Cassinelli)



UN PONTE SULL'ETERNITA' (2009) Tecnica mista su legno 90x90SE I NOSTRI ANTENATI SI SONO AMATI E HANNO AMATO I NOSTRI PROGENITORI,
E SE I NOSTRI GENITORI HANNO SAPUTO AMARSI E HANNO AMATO NOI.
SE NOI SAPREMO AMARE I NOSTRI COMPAGNI DI VITA E I NOSTRI FIGLI,
E SE ANCH’ESSI AMERANNO A LORO VOLTA E COSÌ ANCORA E ANCORA,
FORSE ALLORA ESISTERÀ UN INVISIBILE PONTE SULL’ETERNITÀ.
ENERGIE GIUNTE DAL PASSATO,
MESCOLATE E CONFUSE, INCANALATE E DEVIATE,
PERDUTE E RITROVATE, MANIPOLATE E FRAINTESE,
INTERPRETATE E INCOMPRESE, INESPRESSE E INCOMPLETE,
TRASFORMATE CON IL CUORE NEL PRESENTE
E LANCIATE CON SPERANZA NEL FUTURO.
UN PONTE FRAGILE E POTENTE SUL FIUME DELL’INDIFFERENZA,
UNA POLVERE D’ORO TRASPORTATA DAL VENTO.
(Proprietà di Mario Cassinelli)


PRIGIONI DORATE (2009) Tecnica mista su legno 84x59

COLORATE PRIGIONI, DORATE CELLE
MASCHERATE CON COSTOSE TELEVISIONI,
LUSSUOSE AUTO, SGARGIANTI VESTITI E SCINTILLANTI GIOIELLI.
UN ABISSO DI SBARRE CI CIRCONDA
E NON RIUSCIAMO A VEDERLO.
A VOLTE I PAZZI PIÙ SANI LO PERCEPISCONO
E IL LORO CUORE SOFFRE ALLA RICERCA DI QUELLA LIBERTÀ
CHE SOLO GLI SPIRITI LIBERATI
STRAPPANO ALLA SCHIAVITÙ,
PRONTI A PAGARNE IL PREZZO.

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(Proprietà di Mario Cassinelli)










L’ORSO DELLA LUNA (2009) Acquerello e acrilico su carta 30x23


SONO UN ORSO DELLA LUNA
E VIVO NELLA FATTORIA DELLA BILE.
LA GABBIA IN CUI MI RINCHIUDI PER ANNI
E’ POCO PIU’ GRANDE DEL MIO CORPO.
DUE VOLTE AL GIORNO TI AVVICINI
PER ESTRARRE LA MIA BILE
E FARNE MEDICINE, BIBITE E SHAMPOO.
IMPAZZISCO DAL DOLORE,
VOGLIO UCCIDERMI
MA TU ME LO IMPEDISCI
SEGANDOMI I DENTI
E STRAPPANDOMI GLI ARTIGLI.
NON CONOSCI IL RISPETTO DELLA MIA VITA.
MI CHIEDO SE CONOSCI
IL RISPETTO DELLA TUA VITA,
DI QUELLA DEI TUOI SIMILI
E DEL PIANETA IN CUI VIVI

IL GIARDINO DELL’ANIMA (1996) Acquerello e matita su carta 30x41


NON AMO LE RELIGIONI
MA PARLO DELL’ANIMA,
ANGOLO DI TRAVAGLIO DELLO SPIRITO.
GIARDINO IN FIAMME
O DAI TENUI COLORI
CHE PUO’ CONDURRE
ALL’INFERNO O ALL’EDEN
SULLA TERRA




(Proprietà di Giovanna Musu)

1 aprile 2009




DIETRO LA TENDA (2014)
(tecnica mista su tela 80x60)

ALLA FINESTRA, DIETRO LA TENDA, TI SENTI SOLO.
NEL GRATTACIELO DI FRONTE, QUANTI SONO DIETRO UNA TENDA COME TE?
FUORI, DIETRO LA TENDA, C'E' CIO' CHE VUOI TROVARE:
UNA CITTA', UN DESERTO, UNA FORESTA DA ESPLORARE,
UN OCEANO DI PERSONE DA INCONTRARE
CHE VIVONO DIETRO UNA TENDA.
PROTEGGITI, MA NON NASCONDERTI
TROPPO A LUNGO
DIETRO LA TENDA.
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IL GUFO E LA FARFALLA (2013)
Tecnica mista su legno 1060x530
SCARTI GETTATI NEL FIUME,
SOSPINTI CON LE PIENE IN RIVA AL MARE.
CERAMICHE CONSUMATE DALLE ONDE E DAI SASSI,
COLORI STEMPERATI DALL’ACQUA E DAL TEMPO.
COME NOI ESSERI UMANI,
GETTATI NEL FIUME DELLA VITA
E SMARRITI IN UN MARE TROPPO GRANDE.
IN ATTESA CHE QUALCUNO CI SCOPRA
PER QUALCOSA CHE ABBIA UN SENSO.
GLI OCCHI D’UN GUFO PER VEDERE NEL BUIO DELLA NOTTE.
LE ALI D’UNA FARFALLA PER VOLARE ANCORA.
ALMENO PER UN GIORNO.
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MAROC STATE OF MIND (2011)
Tecnica mista su carta telata 40x30

BIANCO E AZZURRO,
CENTINAIA DI PARABOLE CONTRO IL CIELO.
TAPPETI BERBERI DISTESI AL CALDO SOLE,
MOSSI DAL VENTO FRESCO.
CANTI DI PREGHIERA, PANE ARABO,
OCCHI PROFONDI DI BAMBINI,
OCCHI NASCOSTI DI DONNE.
UOMINI FURBI CON LA FANTASIA
PER SOPRAVVIVERE.

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NORD, SUD, EST, OVEST (2011)
Tecnica mista su carta telata 40x30
NORD,
IL CIELO AZZURRO E NITIDO CHE AMO
SUD,
IL PIANETA TERRA E TUTTO L’ORO CHE OFFRE
OVEST,
IL SOLE AL TRAMONTO CHE DIPINGE LE NUVOLE DI COLORI
EST,
LA VERDE FORESTA CHE HO ANCORA IL DESIDERIO DI ESPLORARE
ARIA, TERRA, FUOCO E ACQUA,
LE ALI DI UNA FARFALLA E L’ELEGANZA DI UN PAVONE
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TAPPETO BERBERO (2011)
(Tecnica mista su tela 70x50)

IL GIALLO DEL SOLE CHE APPARE
QUASI OGNI GIORNO NEL SUO SPLENDORE.
L’AZZURRO DEL CIELO LIMPIDO E TERSO
COME L’ANIMA PIÙ TRASPARENTE.
I COLORI DELLA TERRA NELLE PIÙ VARIE GRADAZIONI
DEL DESERTO, DELLA SABBIA E DELLE PIETRE.
IL VERDE DELLE ROTONDE COLLINE COLTIVATE.
IL BLU DELL’OCEANO E DEL MARE CHE LO PERVADE.
L’ARGENTO VIVO NEGLI OCCHI DEI BAMBINI.
L’ORO PREZIOSO CHE SI NASCONDE NELLA SUA GENTE.
IL MAROCCO È UN TAPPETO BERBERO
CHE FA VOLARE IN MEZZO AI COLORI.

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(Proprietà di Mario Cassinelli)

GUERRA
Tecnica mista su tela 50x40
E' GUERRA. UNA PARTE DI TE CONTRO L'ALTRA.
LA PAURA REGNA E NON SAI PER QUANTO DURERA'.
NON SAI QUANTI FERITI E MORTI,
CHI VINCERA', CHI SOPRAVVIVERA'.
NON SAI SE CI SARANNO INGANNI, SABOTAGGI,
SPORCHI ASSASSINI, STUPRI E TRADIMENTI.
MORTI INNOCENTI.
TU SEI SOLO UN MALEDETTO CAMPO DI BATTAGLIA.

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OCCHI DI FARFALLA (2010)
Tecnica mista su tela 50x40

NONOSTANTE IO COLORI IL CEMENTO,
NELLA MIA TERRA DI MATTONI E CASE,
CIO' CHE POSSIEDO, MI POSSIEDE.
LASCIO A VOI
LE AMATE CASE E LE RADICI.
CON GLI OCCHI DI UNA FARFALLA
GUARDERO' LE VOSTRE FINESTRE
ILLUMINATE DA FALSE SICUREZZE.
IL CIELO COME SOFFITTO,
E COME MURI GLI ALBERI:
DI NUOVO ANIMALE,
NON PIU' FOLLE UMANO.

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DONNA DI MARE (2010)
Tecnica mista su legno 60x70
DONNA DI MARE,
CHE IL VENTO GONFI LE TUE VELE
E LE FACCIA ESPLODERE DI GIOIA INFINITA ALL'ORIZZONTE.
SOLO INSEGUENDO IL SOGNO LO SI PUO' RAGGIUNGERE.
SE COSI' NON SARA',
IL SOLO CAMMINO E' VIVERE DAVVERO.

(Proprietà di Carmen Scarvaglieri)

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JAKARTA ALLA FINESTRA (2010)
Tecnica mista su tela 40x50
RIPOSO IN UNA CAMERA, UNA DELLE MILLE CAMERE DEL VIAGGIO.
BALI MI HA INCANTATO E JAVA MI HA STREMATO.
SDRAIATO SU UN LETTO MERAVIGLIOSAMENTE NON MIO,
OSSERVO IL FRENETICO DISORDINE DI JAKARTA:
DENTRO IL CUORE E GLI OCCHI LA NOSTALGIA DI CIÒ CHE LASCIO
E IL DESIDERIO DI RIPARTIRE SEMPRE
VERSO CIÒ CHE ANCORA MI ATTENDE.




(Proprietà di Roberto Granata)

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FENICOTTERI ROSA (2010)
Tecnica mista su legno 43x50
NATO BIANCO NELLA PALUDE,
TRASFORMATO IN ROSA CHIARO E ROSSO VERMIGLIO
DALLE ALGHE COLORATE SEPARATE DAL FANGO E DALLA SILICE.
IN EQUILIBRIO SU UNA ZAMPA IN MEZZO AL SALE,
QUANTO PIÙ SEI ROSA, TANTO PIÙ SEI DESIDERABILE
DAI TUOI SIMILI E DA NOI TUTTI.


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LIBRI D'ARTE_3 (2010)
Tecnica mista su legno 87,5x30,5

(Proprietà di Marco Zanardi)


LIBRI D'ARTE_2 (2010)
Tecnica mista su legno 82x28
(Propietà di Marco e Laura Bianchi)

LIBRI D'ARTE (2010)
Tecnica mista su legno 70x61

HO VISSUTO D'ARTE
E MORIRO' D'ARTE.
HO TAGLIATO A PEZZI
UN LIBRO D'ARTE
CON UN PO' D'INVIDIA,
E NE SONO NATI TANTI ALTRI.
AD OGNI EPOCA LA SUA ARTE,
ALL'ARTE LA LIBERTA'.


(Proprietà di Carmen Scarvaglieri)
ACQUA: L'ORO BLU (2010)
Tecnica mista su legno 70x67

L’ORO BLU CHIEDE RISPETTO,
L’UOMO CHE GUARDA AL FUTURO CHIEDE RISPETTO.
L’ACQUA, CIECAMENTE SPORCATA DA MENTI TECNOLOGICHE,
URLA LA LIBERTA’ DI APPARTENERE
AD UNA NATURA PULITA DI ANIME E CORPI.
L’ACQUA E’ NOSTRA: L’ORO BLU NON DEVE ENTRARE
NELLO SPORCO GIOCO DEL DENARO.
PASSO DOPO PASSO, GOCCIA DOPO GOCCIA
L’ORO BLU E CHI LO RISPETTA CONSUMERANNO LA ROCCIA.


(Proprietà di Carmen Scarvaglieri)

LA PRIGIONE DI UN UOMO (2010)
Tecnica mista su tela 40x50

OGNI UOMO HA LA SUA PRIGIONE
E CI VIVE ORE, GIORNI, MESI, FORSE ANCHE ANNI, NEL CORSO DELLA SUA VITA.
LA MIA E’ UNA STANZA PIENA DI LUCE E COLORI
DOVE, DURANTE IL MIO VIAGGIARE, MI FERMO A RIPOSARE
PER ALCUNE NOTTI AD UN PREZZO ACCETTABILE.
POI, QUANDO RIPRENDO IL MIO LIBERO CAMMINO,
MI SENTO SEMPRE PIU’ CONSAPEVOLE
OGNI VOLTA CHE MI VORREBBERO IN CATENE


ROSA BIANCA DELL'ORIENTE (2009)
Tecnica mista su tela 50x40

NON TI REGALERO’ UN DIAMANTE,
NON TI OFFRIRO’ UN ANELLO,
NON TI RICOPRIRO’ DI SETA PREZIOSA
MA TI PORTERO’ PER DESERTI E OCEANI,
E IN RICORDO DI ME TI RIMARRA’SOLTANTO
UNA ROSA BIANCA DELL’ORIENTE


BARRIERA CORALLINA (2009)
Tecnica mista su legno 55x62

HO VISTO ESPLOSIONI DI VITA
IMMERSI NEGLI OCEANI DEL PIANETA,
HO VISTO MERAVIGLIE NASCOSTE AD OCCHI TERRENI,
UN ARCOBALENO DI COLORI E DI ESSERI
CHE VIVONO LIBERI DOVE NOI RISCHIAMO DI MORIRE.
RISALITO IN SUPERFICIE CON LA VITA NEGLI OCCHI
MI CHIEDO CHE CI FACCIO IO
IMPRIGIONATO IN QUESTO ACQUARIO.


TERRITORIO INDIANO (2009)
Tecnica mista su legno 46x46

NON ENTRARE
NEL TERRITORIO INDIANO,
NELLA MIA RISERVA,
SENZA PERMESSO.
SE LO FARAI
IO NON SARO’ GENTILE CON TE.
RINCHIUSO QUI,
QUESTO SPAZIO DI TERRA
E’ SOLO MIO.
TU, INTRUSO,
RISPETTA ME E LA MIA TERRA
E FORSE TI LASCERO’ AVVICINARE
AI MIEI SENTIERI